RISERVA NATURALE DI VALPREDINA

La creazione della Riserva Naturale di Valpredina (Cenate Sopra) origina dall’iniziativa dei coniugi Enzo e Lucia Bardoneschi che nel 1983 donarono all’Associazione Italiana per il World Wildlife Fund l’intera loro proprietà ubicata lungo le pendici meridionali del Monte Misma affinché ne facesse un luogo di protezione dell’ambiente, dell’educazione, istruzione e ricerca scientifica. Gli originari 37 ettari di territorio oggetto del lascito testamentario sono in seguito stati ampliati a 50 ettari grazie all’acquisto di ulteriori terreni.
La Valpredina (valle delle pietre), che prende il nome dall’antica attività di estrazione della pietra cote (una pietra dura, ricca in silice, assai utilizzata in passato per affilare lame e ferri da taglio), è un tassello di natura tra i più intatti delle Prealpi bergamasche ed è costituita prevalentemente da boschi misti a farnia, orniello e castagno, inframezzati da coste rocciose e coltivi, e percorsa dal torrente Predina.
La riserva naturalepresenta un excursus altimetrico rilevante, compreso tra quota 380 m e circa 1.100 m. La porzione inferiore è connotata da numerosi terrazzamenti originati dai disboscamenti avviati a partire dal XII secolo a cui si associavano in genere opere di modellamento dei versanti per favorire le coltivazioni e il pascolo.
Sotto il profilo naturalistico, la comunità vegetale più caratteristica e diffusa è il bosco di latifoglie mesofile con elementi termofili che si estende da Ca’ Pessina fin sotto la vetta del Monte Misma. I boschi presenti lungo versanti esposti a sud contemplano invece specie quali roverella, orniello e carpino nero;nella zona di Ca’ Pustì prevalgono invece i castagni, introdotti dall’uomo.
La composizione del sottobosco varia a seconda delle condizioni edafiche e di esposizione dei suoli; in generale è abbastanza facile osservare il pungitopo, il tamaro comune, la pervinca, gli ellebori e alcune orchidee, come negli habitat sommitali del massiccio del Monte Misma dove sono presenti formazioni erbose secche di origine antropicasoggette a sfalci e pascolamento nel passato.
Relativamente ai coltivi, in passato era molto diffusa la viticoltura, oggi sensibilmente ridotta in termini di superficie e in parte sostituita dagli oliveti, messi a dimora da mezzo secolo e ottimamente adattatisi alle temperature particolarmente miti del luogo.
All’interno della Riserva Naturale è stata realizzata un’area didattica dotata di una serie di percorsi a tema e di laboratori didattici presso la struttura di Ca’ Pessina. La riserva naturale ospita anche il C.R.A.S. (Centro Recupero Animali Selvatici), una struttura appositamente realizzata dal W.W.F. Italia allo scopo di recuperare animali selvatici ferito o in difficoltà al fine di prestare loro le necessarie cure e quindi rimetterli in libertà.
Nel gennaio 2006 è entrata in funzione una azienda agricola funzionale alla gestione della riserva naturale e che svolge attività agro-forestali e didattiche rivolte a scuole e privati, oltre a produzioni eco-consapevoli quali olio, miele, erbe officinali, saponi, nidi artificiali e bat box.
La riserva naturale è anche sito della Rete europea Natura 2000 in quanto Zona Speciale di Conservazione (ZSC) IT20600016 ‘Valpredina e Misma’.