V Transumanza delle Mura venete e dei Colli di Bergamo
Quest’anno la Transumanza delle mura venete giunta alla sua V edizione tocca per la prima volta Città Bassa e fa la sua ultima tappa in Valmarina, sede del Parco dei Colli di Bergamo. Il gregge entrerà in città da via Baioni (angolo via Sporchia, campo sportivo Utili), ovvero dalla direttrice che, sino a non molti anni fa, portava in città, fino nel suo cuore moderno a Porta Nuova, le greggi provenienti dalla val Brembana. Per non allungare il percorso e contenerlo entro i 6 km , in modo da mantenerlo accessibile a tutti, le saranno percorse solo da Porta Sant’Agostino a via San Lorenzo.
Il Parco dei Colli mette a disposizione lo scenario storico e paesaggistico di Valmarina, il monastero e la corte accogliente. Protagonisti della Transumanza sono i pastori (Marco Cominelli e i colleghi dell’ass. pastori lombardi che aiutano a condurre il gregge nelle vie cittadine). In Valmarina sarà organizzato anche il mercatino dei prodotti agricoli e le degustazioni all’arrivo delle pecore al monastero di Valmarina. Il servizio di degustazione sarà svolto con la collaborazione delle aziende casearie del territorio e, per quanto riguarda le carni, con il supporto dell’az. Maroni di Ranzanico che trasforma la carne delle proprie pecore giganti bergamasche. La Pro loco di Gorgonzola, partner del Festival del pastoralismo, predisporrà il servizio polenta (preparata con mais antichi della Val Seriana forniti dall’associazione Grani Asta Serio). Sarà possibile degustare specialità tradizionali e innovative preparate con la carne della razza ovina gigante bergamasca (salsiccia di castrato in pentola, arrosto di pecora) nonché assaporare stracchino e polenta e i chissöl (palline di polenta e stracchino abbrustolite sulla brace) e formaggio fuso con patate di montagna.
La transumanza è un modo per raccontare come i pastori bergamaschi continuino, da mille anni, a fare la spola tra le pianure solcate dai fiumi che scendono dalle Alpi Orobiche (Oglio, Serio, Adda) e gli alti pascoli degli alpeggi. Continuano anche a passare da Bergamo pascolando le aree a verde della periferia ma anche quelle sotto le mura, dove eseguono un servizio di “manutenzione ambientale” del tutto sostenibile.
Le mura, le sue cannoniere, le polveriere, gli spalti hanno una storia, che oggi appare curiosa, che li lega alle pecore. La polvere da sparo era ottenuta dal salnitro ricavato dalla terra di speciali strutture (i tezzoni) ovvero delle tettoie dove di notte le pecore venivano ricoverate e depositavano i loro escrementi. Un grande tezzone funzionò per secoli al prato di Sant’Alessandro (dove sorge l’attuale Piazza Libertà) sino al 1821. Un gregge pascolava sugli spalti e sulle aree sottostanti le mura per assicurare il rifornimento della materia prima.