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  • 6 luglio 2019 - 30 settembre 2019

"Il LIno è arte" . Da sabato 6 luglio in Valmarina

 
 
 
 
“IL LINO È ARTE”
 
ESPOSIZIONE DI TELI DI LINO CON DIPINTI DELL’ACCADEMIA CARRARA
 
Dal 6 luglio al 30 settembre
nell’ex Monastero di Valmarina
 
 
 
Dal Sentierone all’ex Monastero di Valmarina, oasi di verde e pace sede del Parco dei Colli di Bergamo. Qui, a partire da sabato 6 luglio e fino al 30 settembre, si sposta l’esposizione “Il Lino è Arte” in collaborazione con l’Accademia Carrara. Le 24 riproduzioni su teli di lino (realizzati dall’azienda bergamasca Martinelli Ginetto) sono state allestite nel cortile e nel porticato dell’ex sito monastico. Il percorso espositivo comprende una serie di totem che raccontano la filiera produttiva, dal fiore al filo di lino, in chiave didattica-divulgativa.
L’esposizione è visitabile presso la sede del Parco dei Colli di Bergamo, l’ex Monastero di Valmarina (via Valmarina 25, Bergamo) da lunedì a giovedì dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 16.30 e il sabato dalle 9 alle 12.30. Ingresso gratuito.
Sempre nell’ex Monastero di Valmarina, il 19-20 settembre, si svolgerà il meeting internazionale dei partner del progetto Europeo SSUCHY – (Sustainable natural fibres). Al termine dell’evento, alcuni teli saranno assegnati ai partner, gli altri verranno donati alla Cooperativa Impresa Sociale Ruah per diventare oggetto di un’asta di raccolta fondi per il progetto “Terra tra le mani”, sostenuto e promosso dalla stessa Cooperativa, per sviluppare l’imprenditoria femminile in Senegal.
 
“Con questo progetto Bergamo si avvicina all’Europa, approfondendo in modo scientifico e con relatori di livello il tema delle fibre liberiane, lino e canapa, non tanto nel settore tessile, quanto per un utilizzo nei materiali compositi, in sostituzione ad esempio della plastica – spiegano dal Linificio e Canapificio Nazionale (Marzotto Group) di Villa d’Almè, promotori del progetto-. L’esposizione, che dal Sentierone si sposta in Valmarina, è un proseguo di quanto avviato in centro città: il filo di lino unisce e trasmette emozioni e la sede del Parco dei Colli consente di fruire del percorso espositivo in modo diverso, immersi nella natura e nella storia”.
 
“Per segnare questa importante iniziativa sul lino, abbiamo voluto allestire la mostra che fino a pochi giorni fa era presso i portici del Sentierone nella nostra sede – commenta il vicepresidente del Parco dei Colli di Bergamo Angelo Colleoni -. Il progetto sul lino continua con l’importante convegno che si terrà a settembre. Inoltre, unitamente agli altri attori che hanno partecipato, si sta già lavorando per riproporre il progetto il prossimo anno, è un percorso in divenire”.
 
 
 
 
 
 
 
 
Il PROGETTO
Il progetto “Il Lino si racconta” è promosso dal Linificio e Canapificio Nazionale (Marzotto Group) di Villa d’Almè (BG) e Il Cavaliere Giallo, con la partecipazione della filiera liniera, Cotonificio Albini, Martinelli Ginetto, Dyeberg, in collaborazione con organi del territorio quali Parco dei Colli, Fondazione MIA, Accademia Carrara, Fondazione Donizetti, Cooperativa Ruah e il patrocinio del Comune di Bergamo.
 
Premessa
A seguito della coltivazione di lino ad Astino nel 2018, la filiera tessile bergamasca ha filato, tinto e realizzato tessuti per il mondo della moda, dell’arredo e design unici al mondo. Sono infatti gli unici tessuti 100% Made in Italy, anzi Made in Bergamo, dal seme al tessuto. Un progetto che si distingue per qualità, innovazione e sostenibilità, veramente a KMzero.
La coltivazione, in collaborazione con l’Orto Botanico, si rinnova con la semina di Aprile 2019 ad Astino, alla quale si affiancano per gemmazione due nuove coltivazioni in provincia di Roma e di Arezzo.
 
Obiettivo
L’obiettivo è rendere noto, visibile e concreto il potenziale della coesione tra alcune eccellenze della filiera tessile liniera Bergamasca. Aziende con solidi punti di riferimento nei mercati e scenari internazionali, ognuno con la propria competenza.
Il territorio dove sono nate queste aziende diventa luogo di azioni concrete, quali la coltivazione e divulgazione del Lino, ma anche palcoscenico dove esprimere il proprio lavoro attraverso l’arte visiva, la danza, la pittura coinvolgendo la società civile e creando collegamenti tra il passato e futuro, tradizione e innovazione.