Il parco locale del Monte Canto e del Bedesco interessa parte dei territori comunali di Ambivere, Carvico, Chignolo d’Isola, Mapello, Pontida, Solza, Sotto il Monte Giovanni XXIII, Terno d’Isola, Villa d’Adda ed è stato riconosciuto dalla Provincia di Bergamo nel settembre 2003.
Il territorio del parco si estende lungo il pianalto a morfologia leggermente ondulata del Bedesco il rilievo del Monte Canto, interessando una consistente porzione del territorio dell’Isola Bergamasca. Si tratta di due ambiti molto diversi fra loro.
Il Monte Canto è un monte orfano con escursione altimetrica di circa 500 m, separato dal resto delle Prealpi Orobiche dal solco della Valle San Martino. I due versanti del rilievo si differenziano nettamente sia per l’esposizione prevalente che per l’acclività dominante, minore lungo il versante rivolto a sud, maggiore in quello esposto a nord. Entrambi i versanti ospitano vallecole e terrazzamenti perlopiù legati alla viticoltura. Il settore occidentale del versante settentrionale presenta un’ampia valle a fondo piatto (il ‘vallone’) orientata da sud-ovest verso nord-est.
L’area del Bedesco è invece caratterizzata dalla presenza del terrazzo di Chignolo d’Isola, dalla caratteristica planimetria triangolare; si estende a meridione del Monte Canto, elevandosi per dieci-quindici metri rispetto al livello fondamentale della pianura. Questo terrazzo presenta vallecole profondamente incise, più numerose nella porzione settentrionale e con orientamento da nord-ovest a sud-est.I corsi d’acqua hanno tutti regime torrentizio e appartengono principalmente al bacino idrografico del Brembo; il Torrente Sonnaè l’unico diretto tributario dell’Adda.
Le morfologie sono dovute a differenti processi morfogenetici: quelli glaciali e fluvioglaciali presentano un’importanza preminente. Le lingue terminali del ghiacciaio lariano, infatti, urtando contro il versante nord-ovest del Monte Canto si diramarono defluendo sia nella Valle San Martino che in quella dell’Adda. Il loro percorso è testimoniato dalla morena di San Giacomo di Pontida, da due terrazzi glaciali sovrapposti e sub-pianeggianti presso Odiago (Pontida), dalla presenza di massi erratici, dal vallone che rappresenta una piccola valle sospesa sul versante nord del Monte dei Frati, da due cerchie moreniche sul versante meridionale presso Carvico (la più interna attribuita alla glaciazione würmiana, quella più esterna, oggi completamente urbanizzata, alla glaciazione rissiana) e da una serie di terrazzi nei pressi di Villa d’Adda.
Sotto il profilo della vegetazione, la dorsale del Monte Canto è quasi interamente ricoperta da formazioni forestali che si interrompono solo in corrispondenza degli insediamenti residenziali e di limitate aree agricole costituite da vigneti, prati stabili, talora utilizzati anche come pascolo, e da coltivi cerealicoli (principalmente mais).Il versante settentrionale è interessato da boschi nei quali il castagno appare largamente dominante, mentre quello meridionale è caratterizzato da un’abbondante presenza di robinia e lembi di querceto misto a rovere, roverella e cerro.
Tutto il territorio del parco è punteggiato da una serie di edifici rurali; l’attività agricola, fin dai secoli XIV e XV, era infatti organizzata in cascinali di una certa dimensione, raggruppati nei centri abitati o in piccoli gruppi isolati. Le cascine erano spesso fortificate, chiuse verso l’esterno da ampi e spessi muri e, in alcuni casi, dotate di torri di difesa.
A margine delle strade di costa vennero edificate abitazioni, dando origine a piccoli aggregati. Il nucleo di Canto, tra questi, ha rivestito una particolare importanza nei secoli passati per la sua posizione baricentrica fra l’Abbazia di San Giacomo in Pontida e quella di Sant’Egidio in Fontanella. Oggi l’insediamento si presenta abbandonato e fortemente degradato.
Tra i principali edifici di interesse storico si ricordano il complesso abbaziale di Sant’Egidio di fontanella con la splendida chiesa romanica, il santuario della Madonna del Castello di Ambivere, il santuario della Madonna di Prada a Mapello, la chiesetta di Santa Barbara nei pressi della vetta del Monte Canto, la Torre di San Giovanni a Sotto il Monte, la chiesa di Tassodine, i resti della chiesa di San Tomé di Carvico e numerosi altri edifici civili e religiosi.